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IT e Business: il dialogo strategico

IT e Business: il dialogo strategico

L'IT oggi non è più un aspetto marginale del business, ma un fattore strategico per il successo aziendale. Ogni azienda che oggi vuole svilupparsi e restare competitiva deve (ri)considerare il dialogo tra IT e Business, sforzo che implica sia un aggiornamento delle...

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La trasformazione digitale come strategia per affrontare le sfide future. Intervista a Lisa Bonciani (2^ parte)

Marzo 2023 | Intervista ai clienti

Nella seconda parte della sua intervista Lisa Bonciani, contitolare di Biochemie Lab Srl (FI) assieme al fratello Alessio, ci illustra quali sfide attendono l’azienda dopo il processo di trasformazione digitale intrapreso con il supporto di KIXA.

Quale aspetto del processo di trasformazione digitale l’ha coinvolta di più o è stato maggiormente impegnativo per l’azienda?

Sicuramente l’aspetto più impegnativo ha riguardato la gestione del cambiamento, inteso come trasformazione della cultura organizzativa e del modello di business ma, soprattutto, come spinta motivazionale a vincere l’innata resistenza al cambiamento da parte delle risorse umane presenti in azienda.

Per avere successo, quindi, è stato fondamentale elaborare un piano chiaro e offrire tutta l’assistenza necessaria prima che il cambiamento diventasse effettivo, in modo che la transizione risultasse più fluida possibile.

Il punto è stato rendere consapevole il team del valore del nuovo cambiamento, senza stravolgere i processi lavorativi abituali o rallentarli durante l’implementazione, ottenendo successi incrementali nel breve termine.

La tecnologia ha agito da abilitatore e catalizzatore (digitalizzazione ed integrazione dei processi, automazione e robotica, IoT, cloud).

L’altro aspetto vitale, ma altrettanto oneroso, ha riguardato la progettazione e lo sviluppo di una rete di piattaforme informatiche in grado di occuparsi della pianificazione, della gestione e del controllo delle attività operative, garantendo al contempo il costante dialogo con il cliente e fornendo i dati per il controllo di gestione e il decision making.

Quale è stato il feedback dei collaboratori/colleghi coinvolti in questo percorso di trasformazione?
La trasformazione digitale come strategia per affrontare le sfide future - 2

Questa domanda è ormai al centro della nostra Vision e vi ringrazio per avermela posta, perché, proprio su suggerimento di Kixa, in azienda è stata promossa una cultura del feedback che, come dicevo prima, contribuisce a creare fiducia, commitment e crescita.

Le persone sono un fattore importante per il successo dei progetti digitali ed è fondamentale che acquisiscano consapevolezza, correggano i comportamenti sbagliati e colmino i fabbisogni formativi, sentendosi appagati e motivati.

Tutto questo, ovviamente, incrementa il senso di fiducia nell’azienda e nel management che è quindi in grado di garantire, l’employee retention e l’attrazione di talenti.

Grazie a questo approccio rivolto a un’attenta e diffusa comunicazione, e al lavoro di gruppo, i nostri collaboratori, malgrado il difficile periodo, sono motivati e si sentono partecipi e protagonisti dello sviluppo aziendale, nonché coinvolti nella determinazione dei futuri risultati orientati alla creazione di valore per il cliente.

Cosa ha apprezzato maggiormente degli interventi di KIXA?

Loro non si fermano solo alla teoria e al modello organizzativo per migliorare l’efficienza dei processi, ma forniscono risposte tangibili e concrete con strumenti di lavoro, di collaborazione e di analisi coerenti e adeguati alla nuova era.

Usando una metodologia Agile insieme a un approccio di total problem solver, abbiamo connesso la base produttiva, fonte di dati ed informazioni, alla parte strategica dell’impresa e al contesto esterno (clienti e competitor), identificando il valore per il cliente.

Sono state proposte le soluzioni tecnologiche più idonee alla soluzione dei problemi e al miglioramento delle performance, progettando al contempo la strategia per il miglioramento continuo.

KIXA ci ha accompagnato nell’implementazione delle innovazioni con professionalità, entusiasmo ed empatia, rispettando la nostra identità aziendale e motivando fortemente la squadra.

Ha saputo creare le giuste condizioni per raccogliere le idee migliori da qualsiasi fonte, interna o esterna, indirizzandole verso il canale più idoneo nell’ottica di valorizzarle appieno.

Quanto vi sentite digitalmente “maturi”?

La realtà lavorativa post pandemica ha diffuso una maggior consapevolezza e importanza in termini di cultura aziendale e di valori umani, non più solo lavorativi, ma anche etici, sociali, di sostenibilità, flessibilità, rapidità, passione e coinvolgimento.

Ci troviamo di fronte a necessità di clienti sempre più esigenti, con fabbisogni che stanno cambiando e si stanno affermando con grande forza e velocità.

È stato fondamentale prendere coscienza di tutto questo in modo da poter far evolvere la nostra strategia! Il cliente non è una sorta di “portafoglio” da cui attingere, ma l’obiettivo dei nostri sforzi.

Il dipendente non è una risorsa da svuotare di energie fisiche e mentali, ma da coinvolgere e formare.

Siamo “digitali” non solo se usiamo le tecnologie, ma se variamo il modo di realizzare e proporre i nostri servizi e il modo di lavorare e collaborare all’interno del team.

Queste buone pratiche ricadono in alcune categorie fondamentali: leadership, modernizzazione dell’IT, cambiamento nel modo di lavorare dei dipendenti grazie agli strumenti digitali, comunicazione trasparente e capillare verso tutti i dipartimenti per condividere e sostenere le nuove strategie.

Ad oggi abbiamo raggiunto un buon grado di integrazione, digitalizzazione e automazione dei processi.

La dotazione di tecnologie abilitanti si è ampliata e le innovazioni sono state introdotte in maniera graduale e scalabile: le nuove pratiche risultano ormai consolidate.

Piattaforme e strumenti giusti, nuove competenze, nuovi modelli operativi, automazione e processi snelli ci consentono di accelerare la velocità sia nello svolgimento dei processi che nell’erogazione dei servizi.

Analisi ed elaborazione dei big data sono in corso di perfezionamento, ma i risultati raggiunti finora ci consentono comunque una maggior introspezione. Le informazioni fluiscono, consentendo ad ogni reparto di avere in tempo reale una panoramica approfondita sulle attività e sulle operazioni da svolgere.

Anche la presenza sul web è molto buona, nonostante il progetto di aumentare la visibilità e la fruizione di servizi on-line si completerà nel corso del 2023.

Ci muoviamo con una buona autonomia nell’universo digitale, dimostrando di aver intrapreso un percorso significativo soprattutto nell’integrazione e nella condivisione delle informazioni.

Abbiamo raggiunto, pertanto, un discreto livello di maturità digitale, ma il viaggio continua e la strada è ancora lunga!

Quali altri progetti intendete affrontate con KIXA nei prossimi mesi?

L’azienda ha avviato da qualche tempo una digital transformation strategy in ottica Industria 4.0. Attraverso una serie di progetti pilota, ha iniziato a sfruttare l’analisi dei big data creando valore.

Altro progetto sul quale si investirà molto nel prossimo futuro è la rivisitazione del processo di supply-chain, soprattutto per quanto riguarda la pianificazione, la programmazione e la gestione della produzione.

Il concetto fondamentale su cui si baseranno i progetti futuri è che il miglioramento continuo è meglio della perfezione in ritardo, pertanto l’approccio prevederà brevi periodi di analisi e sviluppo con rilasci consecutivi e incrementali di nuove funzionalità, seguiti da periodi di validazione e ascolto dei feedback provenienti dall’interno e dal cliente finale, per poi procedere a una revisione dei processi in ottica di miglioramento continuo.

La trasformazione digitale come strategia per affrontare le sfide future - 4

Si configura così un sistema iterativo che consente di incrementare poco alla volta, ma molto di frequente, le funzionalità del progetto, in modo che il processo e il servizio possano essere adattati immediatamente, nel caso di nuove esigenze o di condizioni mutate del mercato. In questo scenario il cloud è diventato una delle basi fondanti su cui poggia la trasformazione digitale.

Stiamo redigendo il progetto dell’architettura cloud, valutando l’eventuale mix tra cloud pubblico, cloud privato e data center on-premise, preparandoci alla convivenza di ambienti diversi e alla gestione di architetture ibride e multicloud, integrando tecnologie come l’automazione intelligente, analytics e AI. Dopotutto “il dato è il valore, la tecnologia è l’abilitatore”.

Un approccio multidisciplinare serve anche a innescare il cambiamento culturale, permettere alle architetture IT di rendere i dati più accessibili, migliorare il software “throughput” e velocizzare il lavoro degli sviluppatori.

L’obiettivo generale resta quello di migliorare l’esperienza del cliente, offrire prodotti e servizi innovativi, migliorare l’efficienza e la produttività per soddisfare la domanda del mercato e trovarsi sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza.

Quali sono le sfide più importanti per il futuro di Biochemie Lab?

La gestione dell’innovazione, la conoscenza delle opportunità tecnologiche, lo scouting di partner e di soluzioni abilitanti in logica Industria 4.0, sono alla base della crescita e dello sviluppo industriale del prossimo decennio.

Oggi, con la globalizzazione dei mercati e la crescente concorrenza di aziende multinazionali, si sta delineando uno scenario molto complicato soprattutto per le piccole e medie imprese.

Innanzitutto è necessario avere la capacità finanziaria per investire costantemente in ricerca e sviluppo, ma anche per creare una strategia di employer branding, massimizzando la capacità di attrarre e trattenere talenti.

Naturalmente la crescita deve comportare un effettivo salto dimensionale e quindi deve rappresentare anche un momento di discontinuità nella governance e nella gestione dell’impresa.

È necessario lasciarsi alle spalle una fase artigianale, anche se di altissimo livello qualitativo, ed entrare a tutto tondo in una fase industriale, adeguando processi, strutture e organizzazione.

Il percorso non è e non sarà facile, ma è la strada che abbiamo deciso di percorrere per diventare leader del mercato nazionale e competere con le grandi aziende multinazionali che hanno ormai conquistato il nostro settore.

Pagina LinkedIn Biochemie Lab

L’ambizione è crescere mantenendo la capacità relazionale con i clienti e la flessibilità tecnica per fornire i servizi richiesti.

Se oggi siamo sinonimo di qualità e serietà nel lavoro è proprio perché abbiamo da sempre ritenuto fondamentale il rapporto con il cliente, ponendo la giusta attenzione al suo bisogno di ricevere delle risposte certe e rimanendo costantemente in ascolto dei suoi feedback.

Si compete per la customer experience. Il cliente è al centro e una strategia omnicanale è l’unico modo per interagire con esso, in modo che la sua esperienza sia quella di avere a che fare con un’unica organizzazione e non con punti di contatto isolati.

Puntiamo a un ecosistema dinamico, basato su un network di dati, informazioni, interazioni, competenze e valore che fluiscono costantemente tra le parti del sistema.

Per questo tipo di business model dobbiamo essere più presenti sul territorio. L’idea, alla base del nuovo piano di sviluppo industriale, è quella di sviluppare e trarre profitto da un business network costituito da una rete di Hub Operativi e logistici di eccellenza, dotati di laboratori, punti di prelievo e raccolta campioni, in modo da fornire risposte affidabili e tempestive, e un servizio capillare, con competenze professionali, referenziate e specializzate a misura del cliente.

Ed è proprio quest’idea che ci ha spinto ad investire acquisendo il ramo di monitoraggi e campionamenti ambientali dell’azienda multinazionale Golder Associates.

Quali consigli si sente di dare a un’azienda che voglia intraprendere un processo di trasformazione digitale come il vostro?

La trasformazione digitale è facile a dirsi, ma un po’ meno a farsi. Soprattutto perché non si limita all’integrazione e all’uso di nuove tecnologie. Certo, la digital transformation è anche quello, ma non saranno solo gli strumenti a migliorare la tua presenza sul mercato.

La verità è che la trasformazione digitale implica un cambio di paradigma all’interno dell’azienda, che deve essere condiviso da tutte le persone che ci lavorano. Intraprendere il processo di trasformazione digitale implica un ripensamento del proprio business che sarà molto vantaggioso per tutti.

Per ripensare completamente l’approccio al lavoro c’è bisogno di una strategia flessibile e capace di adattarsi in tempi rapidi.

In un ecosistema, dinamico, in continuo e rapido cambiamento, che consente a nuovi attori di emergere cambiando logiche competitive e distruggendo posizioni di vantaggio un tempo ritenute immutabili, non è più possibile prevedere in anticipo le mosse dei propri avversari.

La risposta è senza alcun dubbio la business agility, che utilizza persone, processi e tecnologie per creare valore per il cliente e crescita sostenibile per l’azienda.

Cambiare il proprio modello di business per diventare Agile significa trovare nuove opportunità, diventare più innovativi, costruire una relazione unica con i propri clienti e anche migliorare la soddisfazione dei propri dipendenti.

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Mi sentirei di lasciare come messaggio le nostre lesson learned perché, conoscere preventivamente errori da evitare e comportamenti virtuosi da intraprendere, può essere di grande aiuto.

Sicuramente gli errori più comuni e le cui conseguenze porterebbero inevitabilmente al fallimento del progetto di digital transformation sono:

  • pensare di cambiare tutto subito: serve un focus strategico su aree definite. La qualità conta più della quantità e l’approccio deve essere graduale;
  • cambiare solo “perché si deve cambiare” o per rispondere a un’emergenza, non funziona! La trasformazione va attuata dove siamo più deboli, tenendo conto delle strategie interne e dei fattori esterni;
  • trascurare le dimensioni aziendali;
  • concentrarsi solo sulla tecnologia;
  • non investire adeguatamente in formazione, cambiamento culturale e comunicazione per garantire engagement e commitment. Coinvolgere è fondamentale perché oggigiorno si lavora in team interdisciplinari;
  • trascurare l’integrazione tra i dipartimenti;
  • non celebrare i successi;
  • non concedersi gli errori. Bisogna ricordarsi che il fallimento può diventare un’opportunità di crescita. Mi riferisco ai piccoli fallimenti, frutto di continui test, prove e sperimentazioni che devono far parte di un processo evolutivo digitale. Sono i fallimenti “buoni” che vanno incoraggiati perché portano all’innovazione che realmente occorre;
  • non implementare strumenti o software digitali in tutte le fasi della catena produttiva;
  • non consultare o disporre di professionisti competenti.
E se dovesse sottolineare i comportamenti virtuosi?
Benefit della digital transformation

Gli highlights da considerare come essenziali sono:

  • scalabilità e flessibilità delle soluzioni;
  • piattaforme unificate e interattive;
  • semplificazione;
  • investire su processi, tecnologie e persone. Solo l’integrazione di queste componenti permette di realizzare pienamente i benefici della trasformazione digitale;
  • coinvolgimento, comunicazione diffusa e cross-funzionalità;
  • investire nella gestione del cambiamento;
  • porre il cliente al centro;
  • mirare ai successi a breve termine.

In sintesi, la digital transformation è un viaggio, non una meta, per questo richiede una nuova cultura orientata alla flessibilità, alla dinamicità e all’adattamento.

Il percorso verso il cambiamento non finisce mai, non c’è un punto di arrivo. C’è solo, sempre e ancora il cambiamento.

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