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Direttiva NIS2: come adeguarsi ai nuovi obblighi sulla Cybersecurity
Scritto da Alessandro Bissoli | 17 Ottobre 2024 | Trasformazione Digitale
Indice dei contenuti
La nuova Direttiva NIS2, che deve essere recepita da tutti gli Stati membri dell’Unione europea a decorrere dal 17 ottobre 2024, rappresenta un cambiamento significativo nel panorama della sicurezza informatica per le aziende.
Destinata a sostituire la precedente NIS (Network and Information Security), questa normativa amplia il suo raggio d’azione, includendo un numero maggiore di soggetti obbligati e introducendo regole più stringenti per la gestione dei rischi in ambito cybersecurity. La direttiva mira a rafforzare le difese delle aziende contro le crescenti minacce informatiche globali.
La NIS2 vincola le imprese considerate “essenziali” o “importanti” a conformarsi a diversi obblighi, tra cui adottare misure di sicurezza proporzionate, aggiornare costantemente le procedure di gestione dei rischi e notificare tempestivamente gli incidenti di sicurezza.
Come prepararsi in modo efficace a queste nuove richieste? In questo articolo, esploreremo nel dettaglio i nuovi obblighi, le tempistiche e le modalità in cui le aziende possono trasformare la compliance in un’opportunità per migliorare la propria organizzazione e la competitività sul mercato.
Cos’è la NIS2: introduzione alla normativa e obiettivi
La Direttiva NIS2 (Network and Information Security 2) è un aggiornamento della precedente NIS, introdotta nel 2016, e rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia di sicurezza informatica dell’Unione Europea. Le disposizioni della NIS2 si applicheranno a partire dal 17 ottobre 2024, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza e la capacità di risposta delle infrastrutture digitali in Europa, in un contesto in cui le minacce informatiche sono in costante evoluzione e sempre più sofisticate.
Rispetto alla precedente NIS, la NIS2 introduce novità rilevanti. Tra queste, il rafforzamento degli obblighi di notifica degli incidenti, che devono essere segnalati entro 24 ore dalla loro identificazione, e l’introduzione di sanzioni severe per chi non rispetta i requisiti di sicurezza.
Inoltre, la NIS2 sottolinea il ruolo cruciale del management aziendale nel garantire la conformità, rendendo direttamente responsabili i dirigenti in caso di violazioni gravi.
Oltre all’obiettivo primario di migliorare la gestione dei rischi informatici nelle aziende, la NIS2 mira a garantire una risposta coordinata ed efficace agli incidenti, promuovendo una maggiore collaborazione tra Stati membri e istituzioni private.
La nuova norma di sicurezza richiede quindi un approccio integrato e continuo alla cybersecurity, con la necessità di adottare in azienda soluzioni tecniche e organizzative all’avanguardia, non solo per proteggere i dati sensibili ma anche per assicurare la continuità operativa e la crescita del business.
Quali sono le aziende soggette alla direttiva NIS2?
La Direttiva NIS2 si rivolge a una platea molto più ampia rispetto alla sua versione precedente, includendo non solo i grandi operatori di infrastrutture critiche ma anche molte PMI e organizzazioni che operano in settori chiave per l’economia e la sicurezza.
Tra i soggetti obbligati rientrano: fornitori di servizi digitali (come cloud e data center), operatori di telecomunicazioni, aziende che gestiscono reti energetiche e idriche, infrastrutture sanitarie, trasporti e finanza.
La NIS2 distingue inoltre tra soggetti “essenziali” e soggetti “importanti“, a seconda delle dimensioni aziendali e dei servizi erogati. I primi sono organizzazioni che gestiscono infrastrutture o servizi di rilevanza strategica per la collettività, mentre i secondi includono aziende la cui sicurezza è importante, ma non direttamente legata alle infrastrutture critiche.
Entrambe le categorie sono obbligate ad implementare misure tecniche e organizzative per la gestione dei rischi informatici e adeguarsi ad una serie di obblighi, la cui mancata conformità comporta sanzioni pesanti.
La normativa non si applicherà invece alle piccole imprese, salvo condizioni particolari che identifichino l’ente come soggetto “critico”.
La stima dei soggetti obbligati a conformarsi alla NIS2 è di circa 50.000 aziende in tutta Italia, pubbliche e private. Ma il perimetro è potenzialmente più ampio, in quanto la normativa impone alle aziende interessate di estendere le attività di controllo anche ai propri fornitori.
NIS2: quali sono gli obblighi per le aziende?
La Direttiva NIS2 introduce una serie di nuovi obblighi per le aziende, con l’obiettivo di migliorare la cybersecurity e garantire una risposta efficace alle minacce informatiche.
I soggetti obbligati dalla direttiva dovranno adottare misure tecniche, operative e organizzative proporzionate ai rischi a cui sono esposti. Gli obblighi includono inoltre requisiti specifici per il monitoraggio, la gestione degli incidenti informatici e la collaborazione con le autorità competenti.
Tra gli obblighi principali ci sono:
- Gestione del rischio
Le aziende devono implementare strategie per identificare e mitigare i rischi associati alla sicurezza informatica. Di fatto, significa dotarsi di tecnologie avanzate per il monitoraggio delle minacce, migliorare la resilienza delle infrastrutture per la protezione dei dati sensibili e attivare piani di emergenza per rispondere prontamente agli incidenti e garantire la continuità operativa dell’azienda.
- Notifica degli incidenti
Gli incidenti significativi devono essere comunicati tempestivamente alle autorità competenti. È richiesto inviare una pre-notifica all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) entro 24 ore dall’identificazione e un rapporto completo entro 72 ore, includendo informazioni su natura e cause dell’incidente, nonché i dettagli sulle misure adottate.
- Registrazione presso l’ACN
Uno degli aspetti fondamentali della compliance alla NIS2 è la registrazione obbligatoria presso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Le aziende devono fornire dettagli sui loro sistemi e sui servizi che offrono, in modo da essere incluse nell’elenco ufficiale dei soggetti obbligati a rispettare la direttiva. L’ACN monitorerà poi il loro livello di conformità e fornirà assistenza in caso di necessità.
- Responsabilità del management
La direttiva attribuisce un ruolo chiave al management aziendale, che è responsabile dell’implementazione delle misure di sicurezza informatica: deve supervisionare le misure di adottate e garantire che siano adeguatamente applicate. In caso di violazioni gravi, i dirigenti possono essere ritenuti direttamente responsabili.
- Sicurezza della catena di fornitura
Le aziende devono assicurarsi che anche i loro fornitori e partner commerciali adottino misure di sicurezza adeguate a proteggere i dati sensibili, i servizi erogati e le infrastrutture coinvolte. Questo obbligo sottolinea l’importanza della collaborazione lungo tutta la filiera produttiva.
Gli obblighi normativi della NIS2 non solo richiedono un’attenzione costante alle minacce informatiche, ma impongono alle aziende un aggiornamento delle tecnologie e delle procedure per prevenire i rischi e rispondere efficacemente agli incidenti.
Il processo di conformità alla NIS2 non deve però essere visto come un semplice adeguamento alla legge, ma come un’opportunità di crescita e sviluppo per l’azienda: per migliorare la propria posizione competitiva, incrementare la fiducia dei clienti e partner e ridurre il rischio di costose interruzioni dell’operatività.
Le sanzioni in caso di non conformità alla NIS2
La Direttiva NIS2 introduce un quadro sanzionatorio molto più severo rispetto alla precedente NIS, con l’obiettivo di garantire una forte adesione alle misure di cybersecurity in tutta l’Unione Europea.
Le sanzioni variano a seconda che l’organizzazione sia classificata come essenziale o importante, e si diversificano in base alla gravità delle violazioni e all’impatto che queste potrebbero avere sulla sicurezza informatica.
Per le entità essenziali, le multe possono raggiungere fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato globale dell’azienda, a seconda di quale dei due importi sia maggiore. Per le entità importanti, invece, la sanzione può arrivare fino a 7 milioni di euro o al 1,4% del fatturato totale annuo.
Oltre alle sanzioni finanziarie, la NIS2 prevede ulteriori misure di enforcement come la sospensione temporanea dei servizi o delle autorizzazioni aziendali, nonché ispezioni e audit periodici da parte delle autorità competenti. Questi controlli possono essere eseguiti sia in loco sia da remoto, per verificare che le organizzazioni abbiano adottato misure adeguate a proteggere le proprie infrastrutture digitali.
Una novità rilevante introdotta dalla NIS2 è la responsabilità diretta del management aziendale. I dirigenti sono chiamati a garantire l’implementazione e il mantenimento delle misure di sicurezza, con la possibilità di incorrere in responsabilità personali. Questo rende essenziale un coinvolgimento attento e attivo dei vertici aziendali nella governance della sicurezza informatica.
La combinazione di sanzioni economiche e responsabilità diretta rende il percorso di conformità alla NIS2 una priorità strategica per tutte le aziende interessate dalla direttiva.
NIS2: cosa fare per adeguare la tua azienda
Adeguarsi alla Direttiva NIS2 non è solo una questione di conformità normativa, ma anche una necessità strategica per proteggere l’infrastruttura digitale aziendale in un contesto di minacce informatiche sempre più sofisticate.
Dato il livello di complessità e gli obblighi imposti dalla direttiva, è fondamentale che l’azienda coinvolga figure esperte in cybersecurity e Digital Transformation, per essere guidata attraverso il processo di adeguamento.
Il primo passo è capire se l’azienda rientra effettivamente nel perimetro delineato dalla direttiva.
Una volta confermato questo punto, il percorso di adeguamento si snoda attraverso una serie di step:
- Analisi della maturità digitale dell’azienda: questo comporta una valutazione approfondita delle capacità attuali in materia di sicurezza informatica, identificando i punti deboli e le aree che necessitano di miglioramento.
- Governance dei rischi: importante è fin da subito identificare l’organo di gestione dell’azienda, ovvero chi in azienda dovrà approvare le misure di cybersicurezza adottate e assicurarne la corretta esecuzione.
Bisogna sottolineare che la gestione del rischio non riguarda esclusivamente il reparto IT, ma rappresenta un tema cruciale per la continuità operativa dell’intera azienda. Gli incidenti informatici, se non adeguatamente affrontati, possono causare l’interruzione delle attività aziendali e dei servizi offerti ai clienti, con gravi conseguenze economiche e reputazionali.
- Analisi e gestione dei rischi: le aziende devono sviluppare piani completi di gestione del rischio, incentrati sull’identificazione delle minacce e sulla messa in atto di misure preventive. Questo processo deve includere la revisione della catena di fornitura per garantire che anche i partner e fornitori adottino standard di sicurezza adeguati.
- Formazione del personale: la formazione dei dipendenti e il coinvolgimento del management sono essenziali. Ogni membro dell’organizzazione, dal personale operativo ai dirigenti, deve essere consapevole dei rischi informatici e delle misure di sicurezza adottate.
- Gestione dei fornitori: le misure di sicurezza devono essere estese anche a tutti i fornitori e partner che giocano un ruolo nella catena di approvvigionamento. Questo significa che le aziende devono monitorare i livelli di sicurezza dei propri fornitori e assicurarsi che rispettino gli stessi standard di protezione in termini di cybersecurity. Uno step che concretamente si può tradurre in una revisione dei contratti coi fornitori e di eventuale scelta di nuovi partner.
- BIA – Business Impact Analysis: è uno strumento essenziale per la conformità alla NIS2, in quanto consente alle aziende di valutare l’impatto che un’interruzione dei sistemi critici potrebbe avere sulle operazioni aziendali. La BIA aiuta a identificare le aree più vulnerabili, a definire le misure necessarie e a stabilire delle priorità di intervento, per garantire che i processi fondamentali possano continuare anche in caso di un attacco informatico.
- Gestione degli incidenti: le aziende devono implementare processi chiari per rilevare, segnalare e rispondere agli incidenti di sicurezza informatica. La capacità di gestire prontamente gli incidenti è cruciale per minimizzare l’impatto su clienti, partner e sull’operatività aziendale.
- Monitoraggio e aggiornamento periodici: la conformità alla NIS2 non è un processo statico, ma richiede un monitoraggio continuo e l’aggiornamento periodico delle misure di sicurezza per rispondere alle nuove minacce. Le aziende devono essere pronte a condurre audit regolari e percorsi formativi su base periodica.
Oltre la compliance, verso la competitività: l’importanza strategica della NIS2 per le PMI
Prepararsi in modo proattivo alla corretta applicazione della NIS2 permette non solo di evitare le sanzioni, ma di trasformare la cybersecurity in un vero e proprio vantaggio competitivo.
Significa migliorare l’organizzazione e i processi aziendali, potenziare ed evolvere i propri sistemi informatici, proteggere la continuità operativa e rafforzare la fiducia dei clienti e dei partner commerciali.
Il percorso di conformità alla NIS2 richiede tempo, impegno, competenze e visione strategica. Ma ha indubbiamente un impatto positivo sullo sviluppo dell’azienda, sul suo potenziale di innovazione e competitività.
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